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IVG ed aborto spontaneo: il decorso post operatorio

IVG ed aborto spontaneo: il decorso post operatorio

La risposta dell’organismo ad una interruzione di gravidanza risulta molto variabile da soggetto a soggetto pertanto segni e sintomi possono presentarsi con diversa intensità e caratteristiche.

Di seguito vengono elencati i disturbi più frequentemente accusati dalle pazienti;  in caso di comparsa di sintomi diversi o con caratteristiche che si discostano da quanto in seguito descritto è comunque consigliabile rivolgersi al proprio ginecologo o c/o la struttura dove è stato eseguito l’intervento.

  • Perdite ematiche
  • Dolori addominali
  • Turgore al seno
  • Febbre

 Perdite ematiche – Le perdite di sangue possono esserci o non esserci affatto: la copiosità della perdita è legata alla storia ginecologica della donna e all’epoca di gravidanza cui si era arrivati.  L’apposizione della borsa del ghiaccio sul ventre può essere di aiuto se le perdite risultano troppo abbondanti (più di 10 assorbenti igienici nell’arco della giornata);  è sconsigliato l’uso di farmaci antiemorragici se non dopo consultazione specifica con il proprio curante. La prima mestruazione dopo l’interruzione della gravidanza avviene, di norma, dopo 30-40 giorni e potrebbe risultare più abbondante rispetto al normale.

Dolori addominali – Dolori addomino-pelvici, riferiti come crampi all’utero, sono frequenti e si presentano più facilmente dopo qualche giorno dall’intervento; talvolta si estendono verso la regione lombare e vengono riferiti dalle pazienti come “renali”. Questi dolori sono “normali” in quanto determinati dal ridimensionamento dell’utero.  Il riposo è di solito sufficiente a risolvere questa sintomatologia;  è inoltre di aiuto mantenere l’intestino libero, in questo periodo.  L’uso di farmaci antidolorifici non è di norma richiesto ma può essere discusso in relazione alla specifica sintomatologia della paziente.

Turgore al seno – Gli ormoni della gravidanza rimangono in circolo per 10-15 gg dopo la fine della gravidanza per tanto, durante questo lasso di tempo, il seno potrebbe restare turgido e dolorante. Il ginecologo curante deve essere contattato nel caso in cui si verifichi la montata lattea.

Febbre- I processi di riassorbimento delle proteine e la tensione dei giorni precedenti all’intervento possono determinare uno stato di lieve alterazione della temperatura: qualche linea di febbre non deve quindi allarmare. E’ invece necessario un controllo ginecologico nel caso di temperatura elevata accompagnata da dolori addomino-pelvici.

NOTE COMPORTAMENTALI

L’unico reale rischio a cui si può andare incontro dopo una interruzione volontaria di gravidanza è determinato dalle infezioni; al fine di evitare questo evento, si raccomanda di seguire le raccomandazioni a seguito:

  • Per tutto il periodo delle perdite di sangue evitare i bagni in immersione (piscina, mare, vasca); nessuna controindicazione invece per l’uso di docce.
  • Utilizzare solo assorbenti igienici esterni.
  • Non fare lavande vaginali interne.
  • Attendere almeno 15-20 gg. prima della ripresa dei rapporti sessuali.
  • Una visita di controllo è consigliata dopo 15-20 giorni dall’intervento.

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